Ormai

Di fragole e poesie
è piena la mia coppa
vaneggio di eresie
e poi faccio bisboccia

se penso ancora sporco
cancello le bugie
la mente di chi è storto
non chiede più bugie

dal basso guardi in alto
la testa che ti gira
non vedi? sei un altro
e il mondo si defila?

ti attacchi a un paralume
che non vuoi più guardare
indossi il tuo costume
ma non c'è niente da salvare

la verità ti danna
ci pensi e pensi ancora
lo sguardo poi condanna
di chi ti incontra ora

parole un pò scontate
non voglion dire niente
sono messe lì, buttate
ma ormai son state dette

Avviare l'emulatore android su linux senza eclipse

Metti che ti viene l'improvviso bisogno di far partire un emulatore android e hai meno di 10 minuti e non hai voglia di installare eclipse. ecco come fare: p.s. tutti i comandi che scriverò sono da inserire all'interno del terminale a cui si accede andando (per chi ha ubuntu / gnome) in Applications -> Accessories -> Terminal
Scarichiamo android sdk:
wget http://dl.google.com/android/android-sdk_r07-linux_x86.tgz
Scompattiamolo:
tar xzf android-sdk_r07-linux_x86.tgz 
poi facciamo
cd android-sdk-linux_86/tools/
chmod +x android
./android

comparirà una finstra chiamata android SDK and AVD manager
Scarichiamo l'sdk per la versione di android che ci interessa su Available Packages scegliendo ad esempio SDK Platform Android 2.1
Ora andiamo in Virtual Devices, qui creiamo un nuovo avd schiacciando new.
Nella finestre Create new android virtual device assegnamo un nome nel campo name e un target, ad esempio android 2.1.
Ora avviamo la device selezionandola e schiacciando il tasto Start

Rick e Jimmy

C'erano una volta rick e jimmy. I due erano amanti. rick era un rocker, amava la sua moto più di ogni altra cosa. questa era enorme, cromata. Quando la accendeva, il suo rombo copriva ogni altra cosa. Jimmy invece era molto dolce, indubbiamente sensibile, sapeva parlare con i fiori e spesso rimaneva male a causa delle loro risposte.Jimmy amava Rick, che però era troppo preso dalla sua moto. "Ti amerò per sempre", diceva spesso Jimmy, ma Rick era diffidente. Aveva avuto molte donne, era un duro, ma l'ultima gli aveva spezzato il cuore. Non gli interessava più di tanto trovare qualuno, diceva. Quando si sentiva solo (anche se non lo avrebbe mai ammesso con nessuno), inforcava la sua moto e partiva. "Cosa ti aspetti di trovare, alla fine della tua strada?" gli chiedeva spesso Jimmy. "Dell'altra strada" rispondeva lui. Entrambi sapevano di essere molto diversi, ma c'era una sorta di ammirazione reciproca.Rick era orgoglioso, Jimmy gentile, Rick voleva imparare, Jimmy voleva insegnare. Erano fatti, per stare insieme.

Villa Verba - pt2

Mi metto a sedere non senza una certa difficoltà, intorno a mè i resti dell'incidente: sangue e lamiera. Di nuovo nero. Stavolta mi risveglio in un ospedale, sento sotto di me un morbido materasso ed intorno una piacevole sensazione di pulito.
Infermieri e medici svolgno il loro lavoro con tranquillità, nessuna emergenza in vista a quanto pare. Si avvicina un medico alto e calvo, la faccia è un pò tona ma nel complesso è magro. Ha un fare molto calmo; inizia a parlarmi: "lei è svenuto due volte, se lo ricorda?" "si". Si susseguono altre domande di routine, rispondo a tutto. "Dottore..." "Si?" "la faccia del guidatore... e' come... cambiata, prima dell'impatto" dico esitante. "Quel poveraccio è nella stanza accanto, è intontito e farnetica cose senza senso, ma ora è tranquillo. Pensiamo ad un raptus di follia". "Il ragazzo, invece?". A questa domanda il medico abbassa lo sguardo, quasi rivedendo la scena che lo ha atteso sul luogo dell'incidente, una scena che deve essere stata orribile.
"Per lui abbiamo potuto fare ben poco, era già morto quando siamo arrivatisul posto." "E lei come stà?" mi domanda improvvisamente, quasi come per cambiare argomento. "Bene, un pò intontito ma bene", "Probabilmente si è semplicemente impressionato vedendo la scena, era piuttosto cruenta. Ora cerchi di riposare, io tornerò a controllarla dopo", mi dice accomiatandosi.
Mi riaddormento e sogno villa Verba, la vedo ma non ci sono. C'è un temporale e la villa ha un aspetto sinistro. Ora sono lì, davanti alla porta: d'improvviso sento su di mè il freddo e la pioggia. Sento anche una forte inquietudine, mi sembra di saper qualcosa che non dovrei sapere, qualcosa di talmente soverchiante che mi fà sembrare inutile la mia vita e le mie scelte. Se loro sapessero io non potrei evitare la fine della mia esistenza. loro chi?, mi domando. Pongo interrogativi ai miei stessi pensieri. cosa mi appartiene e cosa no, tra quello che c'è dentro la mia testa?
Mi rannicchio sotto un albero, cercando riparo dal mal tempo. Ad un tratto le vedo, le lettere. La villa, le sue pareti, sono ricopetre di lettere. Anzi meglio, sono fatte di lettere.
Per la sorpresa, mi sveglio.

Villa Verba

Apro la porta di una vecchia villa e vi entro. Vista da fuori è inmensa e maestosa. Dentro non vi sono mobieli e pavimento, ma colline erbose ed un cielo azzurro e terso. E' una bella giornata di sole, oggi a villa Verba. Mi guardo intorno ammirato più che stupito. Bambini che corrono felici, persone che discutono tra loro all'ombra dei pochi alberi. Questo insieme all'odore della primavera, accende in mè quella felicità innata del bambino che sà che è finalente arrivata la stagione giusta per giocare. Perso nella mia gioia, nei miei pensieri, inizio a camminare in mezzo al verde. Improvvisamente c'è una strada asfaltata di fianco a me, stò camminando su un marciapiede. Qualche casa e qualche albero mi circondano, sono in mezzo ad un paese. Noto una panchina in legno sul lato opposto della strada, sopra vi è seduto un ragazzo. Non ha un aspetto particolare, deve avere sui 25 anni, capelli lunghi con la coda, maglia nera e pantaloni. Magro ed alto aspetta lì sulla panchina. Il suo aspetto è anonimo sì, ma il suo modo di sedere è particolare: se ne stà con un piede appoggiato per terra e la caviglia opposta appoggiata al ginocchio. Con il gomito appoggiato all'altro ginocchio, usa la mano per sostenere pigramente la testa, coprendo così il mento e la bocca. Mi sorprendo a fissarlo. Lui invece non mi nota per niente, osserva assorto la strada e le macchina, sulla faccia è dipinta un'espressione pensierosa e distratta. E' allora che accade ed io osservo tutta la scena: a qualche metro compare una macchina guidata da un uomo, gli occhi del ragazzo sulla panchina ne seguono il movimento ma apparentemente senza destare l'attenzione del ragazzo, la sua espressione rimane la stessa. A cambiare è invece l'espressione del guidatore che improvvisamente diventa contratta, tesa, terrorizzata e allo stesso tempo spaesata e sorpresa. Fissando la panchina, il guidatore accelera ed inizia a dirigersi verso questa, tenendo saldamente il volante tra le mani. Ora tutto il corpo pare teso, non solo la faccia. Il ragazzo invecie rimane imperturbabile, continuando a fissare la macchina, con fare quasi rassegnato e sereno. Mi pare di scorgere un velo ti tristezza nei suoi ecco, eppure non saprei dire con certezza, nonostante abbia gli occhi puntati verso la macchina, se il ragazzo vi presti attenzione. Inesorabile l'impatto e poi nero. Mi sveglia una fastidiosa luce negli occhi, sono disteso e sopra di me la faccia di un uomo che mi scruta puntandomi una luce in faccia. Giro gli occhi e capisco di essere disteso sul marciapiede. La testa gira e sono intontito, eppure mi rendo conto di essere circondato da ambulanze, macchine della polizia e curiosi...

Guarda Avanti

guarda avanti
devi?
guarda avanti
credi?

vai avanti cosa aspetti?
guarda avanti
si? vaneggi?
guarda avanti

se ti batti i pugni in testa
non ti ho mai guardato in faccia
guarda avanti
non farmarti
non ho voglia di ricatti

guarda avanti
e indietro tutta
cos'è, hai fitte lancinanti?
non c'è tempo per calmarsi

se cammini intorno a un cerchio
non ho tempo di aspettarti
guarda avanti
che mi aspetto?
non c'è tempo per specchiarsi

Maledetta Piccola Luce

Lamento Patetico
lignaggio pacato di larghe perdite

Posso lambire i miei peccati?
peccato morire
mi pare puerile
maledire menzogne

miraggi di pariglie macchiavelliche
macchiano pensieri

Posso ledere la luce?
mordere il mare?
mungi il periodo
ma manca il punto

mai privilegio potrà metter passione

Può una luce esser piccola?
può darsi perisca
pur mantenendosi

Ma mai lezione fù da mè
più mantenuta

Senza un senso preciso

Ancora te. E poi ancora
Per sempre, ben oltre
Sempre più forte, si dipana la sorte
davanti a mè solo sbarre
vorrei avanzare ma le strade della Via sono bizzarre

Burattini del fato estorcono drammi
posso solo guardarli dal basso, una volta accovacciatomi
Dammi speranza nel domani
mi sento tirare da strane mani

Sempre verso l'alto
non c'è altra direzione
non sono più accasciato
della caduta è l'anticipazione

Una dannazione si dirama
ed è illusione
della mia vita il dramma
e insieme la consolazione

Intro al blog di Jurgo

Ciao, ben venuto nel mio blog. Mi è sembrato giusto dividere il blog in sezioni, per dare uno pseudo ordine a quello che ci metto. Ecco le Soffici sezioni del blog:

Informatica
Qui ci metto tutte le notizie e le cose che faccio attinenti all'informatica. Da notizie che interessano solo a mè (tipicamente l'ennesimo plug-in di rhythmbox) a progetti informatici inutili che tipicamente non finisco mai.
Foto
In questa sezione metto le mie foto (più che altro i link ai miei album su picasa). Qui trovate foto in cui sono in mutande, sono vestito da donna o stò facendo cose talmente imbarazzanti che per istinto di auto-conservazione il mio cervello ha rimosso
Pensieri
Qui scrivo delle mie riflessioni sul me stesso, gli altri, il Mondo l'Universo e Tutto Quanto.
Spesso sono in rima.
Spesso senza senso.
Far East
Qui metto le mie mini recensioni ai film del Far East di Udine. Generalmente sono fatte da una frase che cerca di cogliere lo spirito del film (in maniera ironica)se guita da una breve descrizione. Le faccio alle 3 di mattina dopo aver visto 4 o 5 film...
Progetti
Qui ci infilo tutti i miei progetti, come ad esempio l'ormai famosissimo rhythmdesk (hemm..).
Siccome sono una persona noiosa, per adesso sono tutti progetti informatici (Si, in effetti questa è una sottosezione di "Informatica")

Rhytmdesk

Cosa è Rhytmdesk?
Prima rispondete a questo: sapete cosa è la gnome-deskbar? e cosa è rhythmbox?
Se la risposta è no, allora questo è una roba per scegliere velocemente che musica ascoltare mentre state facendo altro.
Se la risposta è si, allora questo è un plug-in per la gnome-deskbar che cerca le canzoni su rhytmbox (ma anche exaile e banshee)
Questo è il link per scaricare rhythmdesk
Questa è una piccola immagine:

Vorrei il mare

Vorresti essere zingaro e vorresti essere libero
vorresti essere piccolo e vorresti essere cucciolo
Vorresti andare a dormire, vorresti solo sparire
Sprofondare in quel buio che credi sicuro
Una e sola, la via. Quale credi che sia?
Ovunque possa portare, la coscienza puntuale ti richiama al tuo mare
cosa devi cercare?
La speranza ha il suo moto dove porta è ignoto
Come l'onda del mare

Un Ricordo

Tirai un pugno su un porta-orari alla fermata della coriera: alcuni reagiscono con rabbia.
Chiesi ad un mio amico: "perchè piangi? Non eravate molto legati". "Piango per questo", mi disse.
Parlai della sua musica. Brevemente, come al solito: non possiamo essere altro che noi stessi: in questi momenti più che in altri.
La voce forse mi si spezzò, non ricordo bene.
Mi ricordo invece un'enorme salita, prima di arrivare.
Mi ricordo la tristezza di alcuni con cui non avevo mai legato molto.
Ma il dolore ci unisce sempre, forse perchè ci ricorda che alla fine, per quanto diversi, siamo tutti essere umani.

La Verità del Vuoto

tessere di un mosaico
crollano all'indietro
il vuoto sostituisce il colore
ineluttabile guardia del fato

esprimi sentimenti inascoltabili
esclami parole inaccettabili

quanto spazio metti?

l'organismo ed il marchingegno confusi
dentro e fuori non hanno senso
un verso vuoto di parole insignificanti
ha come profumo di incenso
i peccati dell'uomo sono tanti
doni e punizioni sono fusi

Pandora inizia un massacro
il vuoto dei peccati è tetro
te ne accorgi con orrore
ma questo il destino ti ha riservato

osservi il nulla incolore
ondeggi in un tenue orrore

quanto tempo passerai a guardare?

l'orologio batte il tempo di cui abusi
ogni momento vorrebbe essere intenso
un verso svela verità irrilevanti
che non assumono senso
guardo i tuoi occhi pensanti
con i quali mi accusi