Tanti Nemici Tanto onore

vite intrecciate e rovinate che collidono.
Mi ci sono trovato in mezzo. Amici che si "stufano" di te e ti evitano. Solo momentaneamente. Per questo sono veri amici.
Altri svaniscono dalla visuale, non e' nient'altro che qualcosa di gia' previsto.
"Nuovo tatuaggio, tradimento sul braccio"
E' qualcosa che ho imparato, che mi si e' tatuato addosso. La cosa sorprendente e' che mentre mi facevo il tatuaggio, mi sembrava naturale, quasi come lavarsi i denti la mattina.
"Se per tre zeri, un due scleri, domani rimarra' ieri bloccato in buchi neri, guidato da tic e tumori"
Di scleri ne ho tirati, e ad un certo punto ho pensato che il domani rimanesse ieri. Invece ho avuto la forza di andare avanti, sono contento di questo. Tutto sommato, penso di essere molto fortunato.
Non e' stato facile, quando ti guardi intorno e vedi le persone che ti stanno attorno, che ti vogliono bene, che ti conoscono a fondo, che guardano la tua vita, le tue scelte, e scuotono la testa. Perdi sicurezza. Quella sicurezza che ti servirebbe per prendere decisioni con lucidita'.
"grande capo bianco dice che noi siamo forti, che siamo pronti, per attaccare. Grande capo bianco vuole carne da cannone e che sia bello morire insieme"
Mi rendo conto che sembro e sono sembrato manipolabile. Ed e' vero. Io mi faccio manipolare. Lo ho sempre fatto. Ritengo che sia semplicemente quello che fanno tutti, solo che fanno un po' piu' di "resistenza". qualcuno diceva che "la coerenza e' un inganno sociale", penso sia vero. Serve alla gente per rendersi piu' accessibili. Ritengo che facendomi influenzare da tutti, non mi faccio influenzare da nessuno. Nella fase di "influenzamento",  ritengo inoltre di poter cogliere il punto delle persone che incrocio in maniera piu' profonda. Qualcuno potrebbe dire che sono un debole, ma il Tao dice che "il morbido vince sul duro".

"perchè: calma non c'è, pace non c'e',  ma un massiccio  sblasta guasta devasta i clichè per proporre ciò che è andato perso pronto a ricomporre, il prossimo passo lo possono solo supporre!"mi piace pensare cosi' un'altro step della vita e' passato, vado avanti per la mia strada. Tutti quelli che dicono che sono prevedibile in realta' dicono cazzate, sono abbastanza sicuro che nessuno fosse certo di quello che avrei fatto. Probabilmente (e giustamente) perche' non gliene fotte un cazzo al suddetto nessuno :P. Il concetto e' semplice, seguo il wu wei, la azione/non-azione. Tu poi restare fermo nello stesso punto ma non immobile, devi essere flessibile. Puoi decidere che strada prendere, ma sara' la vita a proporti le strade, tu poi solo scegliere' quali percorrere e come. Se percorri tutta la strada guardando il bivio nel quale credi di aver sbagliato la svolta, se non ti schianti contro un camion quantomeno vai piu' lento.



coding anxiety

"Piu' me ne scrivo, piu' mi sento in attivo"
inizio le cose per ansia, per fretta, per senso di insoddisfazioni

"di 10 che ne scrivo 9 ne reprimo"
quante cose inizio e non finisco, non sono mai contento, mi stufo, mi accorgo di fare cagate

"prendi ridalli, rifalli, vite vissute a intervalli"
questa creativita' caotica prende il sopravvento su tutto il resto, non mi sento bravo in quello che faccio, eppure e' quasi "il mio tutto"

"mentirei se dicessi che in fondo ho anche altri interessi"
Negli anni questo mi e' rimasto, l'influenza delle  arti marziali sta lentamente svanendo

un momento di malinconia a Londra

Il mio coinquilino tedesco ha iniziato a suonare una canzone malinconica con la sua chitarra. Sono Le 11, Londra, Shoreditch.
Ho appena finito di vedere una puntata di the man in red contro il capitalismo.
Penso che il prossimo sabato (oggi e' domenica) cambio casa. Sono un po' malinconico.
Mi piace pensare di aver fatto gruppo con i miei coinquilini, cedo per un istante al costante cinismo con cui solitamente leggo la realta'.
Solitamente bramo per vivere da solo,  ma sento molly aggirarsi per la casa e parlare con gli altri con un tono divertito-asiatico tipico delle commedie brillanti del far-east, e' la prima volta che lo sento dal vero.

Tutto ad un tratto mi rendo conto di aver bisogno degli altri.
Mi ritorna in mente una poesia che scrissi alle superiori, "la falena". L idea era raccontare di un essere destinato a stare nel buio o a morire cercando la luce.
Decisi di uscire da quel periodo razionalmente, imparando dei metodi per farlo. Razionalmente, non emotivamente, forse e' questo il problema.

La vita da questo punto di vista non mi ha certo aiutato, le mie storie sono quasi sempre state calci nei denti.
Penso alla mia attuale malinconia, i motivi sono molto semplici. Che essere lineare che sono. Se riduci una scelta alle mere possibili risposte, ogni cosa appare banale. "quotidiano banale, lo scontato e l'usuale". Questa mia poesia e' piu' recente. Sempre lo stesso motivo, magari con una forma leggermente diversa.

La casa ora e' diventata "come una piccola Fonzie, quieta".
Sento solo Alex in cucina (o forse in bagno) che fa' scorrere l'acqua. E' cosi' rilassante, ma non riesco ad abbandonarmi al relax completamente, sento che mi manca qualcosa nonostante l'immensa fortuna che ho avuto nella mia vita.

"I giorni se ne vanno ed io rimango".
Questa non e' mia, ma descrive bene il mio stato.
So' che passera', se pensi alle cose non stai mai veramente bene, non stai mai veramente male.


My lifes pills - londra

"Conosco le abitudini di questa societa' che si ritiene civilizzata"
Gialli verdi bianchi, neri siamo tutti uguali. Tranne quelli verdi  che probabilmente hanno la colite.
In questi mesi londinesi ho capito che
1) A londra ci sono una quantita' imbarazzante di italiani
2) Non ho piu' l'eta' ed il fisico per andare a figa
3) la musica dei locali e' molto meglio
4) qui la cultura del lavoro e' molto diversa dal Friuli.

"Voglio cio' che mi spetta, lo voglio perche' e' mio, mi spetta"
Forse e' strano sentirlo dire da me, ma ho scoperto il cazzeggio produttivo. Chi mi ha conosciuto nella mia "vita precedente" sa che tipo di persona ero a lavoro. Ora mi sembra di non fare un cazzo, tanto che a volte mi pare che mi guardano male perche' cazzeggio troppo, eppure sembra che il mio lavoro sia apprezzato.
Tanti italiani qui mi hanno detto che hanno la stessa impressione.
Mi sento felice, il mondo e' lontano dall'essere perfetto, ma la direzione delle cose mi sembra quella giusta.

"Mi piace il cinema, parecchio, per questo mi chiamano vecchio"
Con l'eta' le mie priorita' stanno cambiando. Ci sono molte cose che ancora nn ho cancellato dal mio passato. In certe altre mi sembra di non riuscire a cambiare.

"In Amore, la donna vuole tribolare"
Eppure apparentemente, non si trova sul mercato il modello "tribola con Jurgo". Questo e' un vecchio problema.  Eppure ancora non ho voglia di attivarmi in questo senso.
La donna non si cerca dicono, eppure devi fare in modo di trovarla senza cercarla, immagino.

"parole parole parole.. Sei in ritardo.."
Ho sempre avuto questa sensazione.

"Passa l'una, l'una e un quarto, le due le tre le quattro, sara' ma a me' non passa un cazzo.."
Ho ancora problemi a dormire. Forse e' semplicemente il pc sempre acceso il problema. Ma non ho voglia di non averlo acceso. E' una questione di percezione del tempo e di una costante sensazione di dover fare qualcosa, di non aver fatto qualcosa, ma di non sapere esattamente cosa sia.

"Conan solo tu, spezzi le catene.."
Ebbene si. l'inglese ha rallentato la diffusione dei miei famosi tormentoni. E' difficile portare il mio umorismo a Londra. MA in realta' neanche tanto. Sta iniziando ora, mi sto' facendo conoscere, e i soliti effetti cominciano a vedersi.