Sig.ra Maestra

Salve sig.ra maestra, Non sò perchè, in questa domenica mattina, alle 9, penso a lei.
Sn appena tornato da un sabato sera, ed ho un attacco di malinconia: succede (come direbbe Luca).
Sà, mi dispiace per il mio scarso impegno a squola, ma la grammatica proprio non riesco ad impararla.
Sà, stò male con i miei compagni, ma me ne vergogno, perchè alla nostra famiglia molta gente stà peggio di mè.
Sà, mi dispiace non interessarmi alle lezioni, ma proprio non riesco a stare seduto.
Sà, mi fanno piacere i libri che mi ha regalato per le vacanze, ma mi fanno sentire tutta la sua commiserazione.
Sà, forse non ci arrivo alle medie, anche se tutti mi ripetono che sono tanto inteligente, ma io voglio guadagnare i soldi, non studiare.
Sà, mi dispiace che lei non potrà mai leggere questa lettera, come mi è dispiaciuto non poterle dare l'ultimo saluto quando avrei dovuto.

Sà, adesso ho preso una laurea in una materia scientifica, anche se a volte faccio ancora gli errori grammaticali per cui mi tirava i capelli.

Jurgo

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