Ecco le mie prime recensioni del Far East Film Festival di Udine:
Ong Bak 2
Figlio di nobile parla poco ma mena molto.
Un figlio di un nobile della Tailandia di molto tempo fà, scappa dal re che stermina tutta la sua famiglia. diventa il re dei briganti ed impara TUTTE le arti marziali. Poi fessa di botte tutti. Il film si interrompe a metà (è dichiaratamente un film in 2 parti, tipo signore degli anelli. Pare che là vada di moda).
Raramente ho visto un film con tanti tipi di arti marziali dentro, ho riconosciuto: choy li fat, hung gar, ju jitsu, kendo, laido, brasilian ju-jitsu, kali ed ovviamente muay thai. Forse ci sono stati anche dei lampi di wing chung (c'era un omino di legno). Molto belli gli stunt.
Bel film di azione ma con un terribile difetto: si dilunga troppo in certe scene. La storia inesistente può starci, ma scene di balli tipici tailandesi che durano 10 minuti, proprio no. A mio avviso spezzano troppo il ritmo. Altri difetti: tony jaa dice 4 frasi in tutto il film, in certe riprese da più angolazioni si nota l'uso di una pellicola diversa, perfino certi combattimenti sono troppo lunghi (e perché lo dica io, ce ne vuole...).
Tutto sommato un film guadabile, ma mi aspettavo (speravo) di più. Questa scuola di film action tailandese incentrata sul fatto che gli attori si facciano malissimo,in ogni caso promette proprio bene, meglio degli stupidi film occidentali con effetti speciali nei combattimenti che fanno pietà.
Crazy Race
Gente cerca di guadagnare denaro.
Commedia black con molto Guy Ritchie ed un pizzico di tarantino.
Le vicende di molti personaggi strampalati si intrecciano in maniere assurde, tra cui un ciclista che arriva secondo ad una gara, un poliziotto ed uno che deve sposare sua sorella che cercano di diventare malviventi professionisti, un gangster senza alcune dita, un narcotrafficante che non parla cinese, due pulotti ed uno che vuole uccidere sua moglie.
Commedia cinese frenetica che critica in qualche modo l'affanno nel cercare di accumulare denaro sacrificando valori ed ideali. Alcune scene geniali e rappresentative sono un Budda che si spacca e fa uscire dei soldi (è un salvadanaio), ed un uomo che parlando a Budda mentre brucia dei soldi, dice accorgendosi che sono veri "mi hai fatto vedere la tua volontà" (o qualcosa del genere).
Il regista rimarca questi spunti sui valori nella caratterizzazione di certi personaggi, come gli aspiranti malviventi che rimarcano spesso una fantomatica demagogia professionale, oppure il mafioso che sparla di codici di onore tra bande. Ed in effetti, l'unico a cui finisce bene è quello che ricomincia a chiedere l'aiuto di Budda e rispetta la sacralità della morte.v
Un film lungo che passa via in fretta, una trama complicata, personaggi allucinati in situazioni orribili di cui però ridiamo, molti spunti ad una riflessione seria. Molto pulp.
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