Sistemi Pensanti

Oggi ho riflettuto su una cosa: La teoria di non mi ricordo chì secondo la quale l'uomo è la più piccola unità pensante all'interno di una gerarchia di entità pensanti. Può esistere quindi una entità più grande con una propria volontà che può influenzare il comportamento delle masse e quindi dei singoli individui.
Mi è sempre riuscito difficile crederlo, fino ad oggi. Oggi ho capito infatti che questa sovra entità può essere identificata nel comportamento di massa e di gruppo. Questo rende la gerarchia non ben definita, poichè la definizione di "gruppo" e quindi di "comportamento di gruppo" possono cambiare facilmente.
Si nota però nell'umanità un desiderio inconscio di definire questa gerarchia, dividendo l'umanità stessa in gruppi definiti. Popolazioni, religioni, sesso, hobby, ideologie.
Fossilizzazione.
Questa fossilizzazione è utile: serve infatti a permettere alle entità in qualche modo diverse, di interagire con un'entità. Non solo, serve ad affermare l'esistenza stessa dell'entità, poichè io sono io in quanto non sono qualcun altro.
In questo processo di fossilizzazione, attuato mediante degli agenti cui viene riconosciuto da ogni singola entità del gruppo una certa importanza decisionale (governi, organi clericali), spesso viene dimenticata l'importanza dei singoli.
Oggi infatti ho capito che queste sovra entità, non sono a sè stanti non ESISTONO autonomamente, ma sono il risultato di una combinazione di singoli. Non solo, sono fuori dai singoli, esterne, ma anche interne. Poichè la massa è una combinazione di elementi, è osservabile solo all'esterno (o forse no, a questo ci devo ancora pensare), ma ciò che la crea, è all'interno dei singoli (ad esempio un vantaggio nell'autoconservazione).
Grazie a questo ragionamento mi sono spiegato il paradosso dell'autoaffermazione.
Nel processo di autoaffermazione, le persone infatti cercano di rendersi unici, capire il proprio posto nel gruppo ed affermare la propria autenticità. Eppure noi possiamo essere definiti esclusivamente dai gruppi cui apparteniamo inseme con i gruppi cui non apparteniamo: il nostro io depende dai primi e nella stessa maniera dai secondi.
Ecco quindi un mio consiglio a mè stesso: ...
Beh, era per mè stesso, quindi io lo capito. E tu?

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